domenica 10 gennaio 2010

AREA STUDENTI-Tesi di Laurea: istruzioni per la ricerca bibliografica e la stesura del lavoro

Istruzioni di massima per la ricerca bibliografica e la stesura della tesi


Indice

1. Bibliografia
1.1. Fonti
1.1.1. Volumi
1.1.2. Articoli scientifici
1.1.2.1. Articoli pubblicati su riviste scientifiche specializzate
1.1.2.2. Articoli pubblicati sui readings (o sugli Atti di Congressi Scientifici)
1.1.2.3. Articoli su giornali o riviste di incerta affidabilità scientifica.

1.2. Ricerca del materiale
1.2.1.Le Riviste Scientifiche specializzate italiane e straniere
1.2.2.Gli schedari delle biblioteche
1.2.3.I cataloghi dei volumi delle più importanti case editrici
1.2.4. Siti internet specializzati

1.3.Schedatura materiale bibliografico
1.3.1.Metodo tradizionale
1.3.1.1. Esemplificazioni per la citazione delle fonti
1.3.1.2.Volumi in lingua italiana
1.3.1.3.Volumi in lingua straniera tradotti in italiano
1.3.1.4. Articoli su riviste
1.3.1.5. Articoli su reading
1.3.1.6. Esemplificazione per la citazione di "fonti di seconda mano"
1.3.2.Utilizzando un portatile

2. Impostazione del lavoro
3. Stesura del lavoro
3.1.Note
3.2.Carattere e margini

______________________________
1.1. Fonti

Le fonti sono costituite da volumi e articoli.

1.1.1. Volumi

I volumi, vanno distinti in testi a carattere generale e monografie specifiche.
Una distinzione ulteriore, inoltre, anche relativamente alla data di pubblicazione (per le opere in lingua straniera talvolta è di molto anteriore rispetto a quella dell'edizione italiana), riguarda le opere classiche e le opere recenti.
Nella stesura della tesi, pur essendo leciti (e talvolta indispensabili) i richiami alle opere di carattere generale ed a quelle classiche (che hanno un valore prevalentemente storico) occorre far riferimento soprattutto:
a)alle monografie specifiche, che (almeno le più importanti) non possono essere ignorate.
b)ai testi recenti di recente pubblicazione.

1.1.2. Articoli scientifici

Gli articoli scientifici risultano di grande importanza. Costituiscono, infatti, i riferimenti più aggiornati rispetto alle acquisizioni scientifiche nei vari ambiti disciplinari.
E' opportuno, comunque, distinguere tra articoli pubblicati su riviste scientifiche specializzate o che fanno parte di readings o Atti di congressi scientifici ed articoli vari pubblicati su riviste divulgative, giornali o altro di incerta affidabilità scientifica.

1.1.2.1. Articoli pubblicati su riviste scientifiche specializzate

Sono da preferire in assoluto!. La serietà di ciò che viene pubblicato su tali riviste, infatti, è garantita dal controllo esercitato dal comitato scientifico (i referee).
In merito, è sempre opportuno far riferimento a quanto pubblicato negli ultimi cinque anni.

1.1.2.2. Articoli pubblicati sui readings (o sugli Atti di Congressi Scientifici)

Si tratta di volumi, curati da uno o più specialisti, che raccolgono in maniera unitaria articoli (scritti specificamente, o tratti da riviste scientifiche) di AA. italiani o stranieri ritenuti autorevoli studiosi della materia trattata.
Per molto versi, similari le considerazioni che possono essere fatte per gli Atti di Congressi Scientifici (la validità delle relazioni è in qualche modo garantita dal Comitato Scientifico che vaglia le proposte degli studiosi).

1.1.2.3. Articoli pubblicati su giornali o riviste di incerta affidabilità scientifica.

Può essere lecito (compatibilmente con il tipo di problematica trattata) citare materiale tratto da tali fonti, avendo chiaro, però, che non si hanno garanzie sull'affidabilità scientifica delle medesime.

1.2. Ricerca del materiale

Per la ricerca bibliografica più recente, è opportuno utilizzare (oltre, naturalmente, le bibliografie riportate nei libri e negli articoli consultati):

1.2.1.Le Riviste Scientifiche specializzate italiane e straniere

Le più importanti riviste sono solitamente reperibili presso le biblioteche (soprattutto universitarie), oppure in internet.

1.2.2.Gli schedari delle biblioteche

Tali schedari, solitamente, sono distinti: 1)per AA; 2)per argomenti. Per le riviste, inoltre, viene solitamente utilizzato un catalogo specifico (quasi tutti consultabili via internet).

1.2.3.I cataloghi dei volumi delle più importanti case editrici del settore

Tali cataloghi vengono periodicamente aggiornati ed è agevole reperirli presso le librerie o in Internet

1.2.4.Siti internet specializzati (IMPORTANTE!)

La consultazione, ad es., dei Psychological Abstract, accessibile dalle sedi universitarie, risulta molto utile e rapida, utilizzando le parole chiavi.
Occorre, però, conoscere discretamente l’inglese (lingua ufficiale utilizzata dalle riviste internazionali) in modo da leggere gli Abstracts (cioè i riassunti) e scegliere gli articoli più adeguati per l’approfondimento della tematica trattata.
Alcuni articoli si possono direttamente scaricare dai siti gratuitamente, altri è possibile acquistarli (direttamente o attraverso le biblioteche universitarie)

1.3.Schedatura materiale bibliografico

1.3.1.Metodo tradizionale
(laddove non si disponga di un portatile o si preferisca lavorare con il cartaceo)

1)munirsi di un quaderno con il raccoglitore (quaderno di normali dimensioni) ed utilizzarlo come appresso indicato;
2)per ciascuna opera (articolo, etc.) utilizzare un foglio completamente libero (sul quale, cioè, non ci siano, neanche sul retro, riferimenti ad altro).

Su tale foglio, occorre riportare:
a)-in alto, tutte le indicazioni relative (esatte!) al nome e cognome dell'Autore, anno di pubblicazione del lavoro, titolo del lavoro, Casa editrice (o nome della rivista o del reading), Città di edizione;
b)-nella pagina, le sintesi, appunti, citazione di passi più significativi, etc.

Quando viene citato il pensiero dell'Autore, occorre:
1)-indicare la pagina e citare tra virgolette, quando si riportano esattamente le parole dell'Autore;
2)-indicare solamente la pagina, quando si riassume con parole proprie.
Attenzione! è sempre necessario indicare esattamente la pagina. Solo così è possibile effettuare, a parte post, tutti i controlli per eliminare dubbi o altro (senza perdere, poi, tempo prezioso).

ATTENZIONE! AVVERTENZA IMPORTANTE!

1)Quando si utilizzano materiali altrui (frasi, concetti, etc.) è sempre necessario citare la fonte (secondo le modalità prima indicate);

2)Omettere di citare la fonte, può significare plagio: si tratta di un reato perseguibile penalmente, che può portare alla bocciatura in sede di discussione della tesi o anche, se si viene scoperti successivamente, all’annullamento della Laurea conseguita (anche dopo molti anni);

3)Quando sopra vale anche nel caso si utilizzino materiali reperiti in Internet;

4)Comunque, per quanto riguarda lo scrivente, nel caso si verificasse quanto sopra, ciò significherebbe l’immediata cessazione di ogni rapporto e il rifiuto di continuare a svolgere il ruolo di relatore.

1.3.1.1. Esemplificazioni per la citazione delle fonti


1.3.1.2.Volumi in lingua italiana

Andreani, O. (1974). Classe sociale, intelligenza, personalità. Bologna: Il Mulino.
AA.VV, (1977). I diritti del minore e la realtà dell'emarginazione. Bologna: Zanichelli.

1.3.1.3.Volumi in lingua straniera tradotti in italiano


Aries, Ph.,(1960). L'enfant et la vie familiale sous l'ancien règime. Paris: Plon,. Tr. it., Padri e figli nell'Europa medievale e moderna. Bari: Laterza, 968.

1.3.1.4. Articoli su riviste

Brenner, A., (1985). I bambini trascurati. Psicologia Contemporanea, N.72, 2-9
Berkowitz, L., Geen, R.G., (1966).Film violence and the Cue Properties of Available Targets. Journal of Personality and Social Psychology. 3, 525-530.

1.3.1.5. Articoli su reading

Le Poultier, F., Guingouain, G. (1996). Nuovi paradigmi metodologici in psicologia sociale? In: Regalia, C., Scaratti, G. (a cura di). Conoscenza e azione nel lavoro sociale, (pp.73-96). Roma, Armando.

1.3.1.6. Esemplificazione per la citazione di "fonti di seconda mano"

Quando si riportano notizie o dati "non di prima mano", citati cioè nelle opere consultate e relativi ad altre opere non facilmente reperibili, occorre indicare sempre la fonte da cui sono tratti.
Per quanto possibile, però, è sempre indispensabile consultare direttamente la fonte originale, quantomeno per controllare la correttezza di quanto viene attribuito all'Autore citato (Talvolta, proprio il mancato controllo, può indurre a sviste clamorose!):

Esempio da utilizzare:
Kempe, C., Silverman, F., Steele, B., Droegemuller W. (1962). The battered child syndrome. Journal of the American Medical Association, 181, 17/24, cit. da: Brassard, M.R., Germain, R., Hart, S.N.,(a cura di) (1987). Psychological Maltreatment of Children and Youth, Pergamon Books, Inc. Tr. it., La violenza psicologica contro bambini e adolescenti. Roma: Armando, 1993, p.250.

1.3.2.Utilizzando un portatile

Nel caso si disponga di un portatile, invece del quaderno, è molto più funzionale utilizzare i programmi di videoscrittura. Vanno comunque seguite le indicazioni di cui sopra

2. IMPOSTAZIONE DEL LAVORO

Nell'impostazione del lavoro è sempre buona norma procedere ponendosi i seguenti interrogativi (e dandosi le adeguate risposte):
-Come articolo la trattazione di questo argomento?
-E' perché?
-Perché dedico questo capitolo (o paragrafo che sia) a questo argomento?
-E non potrei fare diversamente?
-Di quale materiale bibliografico dispongo per ognuno degli argomenti affrontati?
Evitare di prendersi in giro con le genericità, articolare per iscritto le varie parti del lavoro ed indicare puntualmente e, sempre per iscritto, la bigliografia in questione, capitolo per capitolo e, possibilmente, paragrafo per paragrafo!!!
-E' sufficiente?
-In ogni caso, come e dove posso procurarmi la bibliografia che manca?
Importante. Non avere fretta. Prima di procedere alla stesura del lavoro è indispensabile aver raccolto e schedato la bibliografia necessaria.

3. STESURA DEL LAVORO

Prima di iniziare la stesura vera e propria è opportuno aver maturato bene la tematica.
La raccolta e la schedatura del materiale bibliografico costituisce, in tal senso, un utile processo funzionale sia alla riflessione, in generale, che alla ridefinizione del quadro progettuale.

3.1.Note

Le note vanno sempre riportate a piè di pagina.
Le citazioni devono indicare la fonte in maniera completa (anche relativamente alla pagina).
Quando nella stessa pagina viene più volte, ed in maniera continuata, citata la stessa opera basta scrivere Ibidem (ed il numero della pagina dell'opera citata, relativa al brano o al concetto riportato).

3.2.Carattere e margini

Carattere: Times New Roman
Per i capitoli: MAIUSCOLO (e grassetto);
Per i paragrafi: grassetto
Per i sottoparagrafi: corsivo
Nel complesso, può usare il corpo 13,
Per le note: corpo 10
Per l'indice: corpo 13

Margini tesi
Superiore: 3,5
Inferiore 3
Dx e Sn 3
Rilegatura 2
Posizione rilegatura SN
Interlinea 1,5

Buon lavoro!